I dati Istat relativi al commercio al dettaglio di marzo 2025 confermano un trend preoccupante: le vendite sono in diminuzione sia in valore (-0,5%) che in volume (-0,5%) rispetto al mese precedente. La flessione interessa sia i beni alimentari sia quelli non alimentari, segnalando una debolezza trasversale della domanda interna.
Nel primo trimestre dell’anno, il quadro resta critico: -0,2% in valore e -0,5% in volume rispetto al trimestre precedente. Colpite in modo particolare le piccole superfici commerciali, che segnano una riduzione del 3,1% su base annua, e il commercio elettronico, in flessione dell’1,3%.
“ Il commercio di prossimità è in forte difficoltà, afferma il Presidente di Assoesercenti Salvo Politino. L’ennesima contrazione delle vendite dimostra che siamo di fronte a un’emergenza economica. Anche categorie merceologiche tradizionalmente solide iniziano a soffrire.”
“Nel comparto non alimentare, si registrano dati positivi solo per:
– Prodotti di profumeria e cura della persona (+1,8%)
– Prodotti farmaceutici (+0,6%)
Ma a fronte di questi timidi segnali, i cali sono preoccupanti per:
– Cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,5%)
– Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-4,2%)
– Abbigliamento
– Elettrodomestici, TV e altri apparecchi elettronici
– Arredamento e tessile per la casa
– Giocattoli e articoli sportivi
(tutte categorie in contrazione, seppur con variazioni meno marcate).” Assoesercenti chiede interventi urgenti per evitare ulteriori chiusure e salvaguardare il tessuto imprenditoriale diffuso:
– Sgravi fiscali e contributivi mirati al commercio di prossimità;
– Sostegno alla domanda interna, attraverso misure di sostegno al reddito per le famiglie;
– Digitalizzazione e riqualificazione professionale, per permettere alle PMI di competere anche nei canali online;
– Snellimento della burocrazia, soprattutto per micro e piccole imprese.
“Le vendite sono in calo per tutte le forme distributive – dalla grande distribuzione al commercio online – segno che è in crisi l’intero ecosistema del consumo. È ora di agire in modo coordinato e strutturale.”
Se il trend negativo dovesse proseguire nei prossimi mesi, si stima che a fine anno il settore possa registrare una contrazione annua del 3-4% in valore e fino al 5% in volume, con effetti devastanti soprattutto per i settori merceologici più esposti:
– Alimentari (in calo già del 6,7% in volume a marzo)
– Libri e cartoleria
– Moda e accessori
– Commercio indipendente e di vicinato
“Occorre un piano straordinario per il commercio al dettaglio – conclude Politino – altrimenti a fine 2025 faremo il bilancio di una perdita irreversibile per le nostre città, i nostri centri storici, la nostra economia reale.”